Fattoria Didattica 'LCANTUN dl' FOUR


L’azienda agricola L’FOUR è a conduzione familiare in montagna, alta Valle di Susa,  coltiviamo patate (varietà autoctone quali Piatlina e Ratte nonché altre la cui coltivazione è in disuso per le ridotte quantità del raccolto ma che ben si adattano alle condizioni climatiche usuali a 1500 mt di altitudine), orticole, grano tenero, segale, canapa per semi e tessile, effettuiamo anche la raccolta di erbe spontanee officinali. Disponiamo di una sede in Borgata Soubras ed una unità produttiva a pochi km di distanza, precisamente Sauze d’Oulx.
Il nome dell’azienda deriva dal fatto che la sede è davanti al forno comune e la traduzione in patois, lingua franco-provenzale, è Ël Four. La Borgata è raccolta in una conca poco visibile dal fondo valle e nel versante conosciuto come Adreyt (indritto); da sempre una comunità molto attiva.
Pierangelo Lomagno, nella sua opera “Il Regno dei Cozi” (1991) individua tra i reperti altovalsusini di epoca gallo-celtica la necropoli del Soubras, scoperta casualmente a metà 800 accanto la Cappella di San Barnaba, nei terreni conosciuti col toponimo Chapelle e riporta le testimonianze di Carlo Felice Capello (Tracce di civiltà preromana e romana sui monti delle Alpi Cozie – 1941) riguardo oggetti ritrovati dagli abitanti della frazione: piccole anfore e frammenti di ceramiche grezze simili alle terracotte dei vasi ovoidali del periodo celtico.
I terreni accanto alla cappella si chiamano Bounos, il toponimo potrebbe derivare dal fatto che in patois bounos indica buone ossa e potrebbe essere un adattamento del termine alla coincidenza con un luogo di sepoltura.
Due sono le Cappelle presenti nel borgo: San Barnaba (11 giugno) poco fuori le case e San Rocco (16 agosto) , poco sotto il forno.
L’edificio della canonica è attualmente in rovina ma si possono ancora scorgere due affreschi settecenteschi sulla facciata;
Un riquadro raffigura la Vergine con Bambino, l’altro due angeli che sorreggono un cartiglio che forma le lettere IHS ( Cristo)
La borgata è all’interno di un SIC , Sito di Interesse Comunitario, denominato
Oasi Xerotemica Oulx – Amazas
I versanti sono ricoperti da boschi di pino silvestre e man mano che si sale di quota i larici si  sostituiscono alla vegetazione precedente.
Il SIC è stato costituito per le particolarità della flora presente:
È rilevante la presenza di numerose specie di orchidee selvatiche:
        Scarpetta di Venere (estremamente rara ed in pericolo di estinzione)
        Dactilorizia sambucina , nelle colorazioni gialla e purpurea
        Dactilorizia maculata, il nome deriva  dal fatto che le foglie sono maculate nella pagina superiore, i cui fiori sono rosa/lilla con venature violacee
        Aquilegia vulgaris
        Paradisia o Giglio di San Bruno
        Digitalis lutea (digitale gialla minore)
        Giglio martagone
La fauna tipica della zona, come in quasi tutte le zone montane è costituita da ungulati; cervi, caprioli, camosci, cinghiali, lepri, marmotte, mustelidi (faina, donnola), volpe, ghiri e tassi ovviamente non può mancare il re dei predatori:
il lupo
Numerosi sono anche i ramarri (lacerta viridis) dal colore verde brillante lungo il corpo, la testa azzurra, questo rettile può vivere sino a 20 anni
Nel cielo è comune poter osservare il volo di aquile, gipeti, poiane, upupa ed esemplari del falco pecchiaiolo.

Sia la produzione vegetale che quella zootecnica sono biodinamiche.
L’allevamento è incentrato sugli avicoli, disponiamo di pollai stanziali nonché mobili per spostare i diversi gruppi in zone con pascolo sempre fresco.
Le coltivazioni sono destinate in parte alla vendita diretta ed in parte per l’alimentazione dei capi.


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